INFO
LA STORIA L’edificio realizzato intorno al 1700, ha una pianta a T (croce latina). Oltre alla navata centrale e le due laterali, la chiesa è costituita dal transetto e dal coro. All’incrocio fra navata principale e transetto si innalza il tiburio quadrato coperto a cupola. La struttura portante, con spessore della muratura in tufo variabile, si eleva per un’altezza di un solo livello nella parte delle navate laterali e sempre di un solo livello (ma di modulo circa il doppio) nella navata centrale. La chiesa dell'Immacolata fu costruita dove un tempo sorgeva la chiesa parrocchiale di S. Filippo, annessa nel 1509-1512 al collegio Canonicale di S. Pietro. La chiesa dei Cappuccini, dedicata alla Madonna Immacolata, è costruita dove un tempo sorgeva la Chiesa Parrocchiale di San Filippo, eretta dal Duca Carlo I e da sua moglie Carlotta. I lavori iniziano nel 1716, ma nel 1717 subiscono un’interruzione a causa della morte del Duca. Grazie all’approvazione del progetto da parte del Provinciale e al contributo della Duchessa Colonna, i lavori riprenderanno, per essere nuovamente interrotti alla morte di quest’ultima. Nel 1740 il Provinciale P. Ruffini da Maddaloni raccoglie la somma necessaria per continuare l’opera. L’intercessione della Duchessa Anna Sciarra Colonna presso il Duca Marzio, permette ai monaci di fabbricare una nuova chiesa sulle fondamenta gettate per la sacrestia nel giugno del 1747. Nel 1756 la chiesa viene consacrata da P. Filippo di Arienzo che ottiene dal Marchese Lelio Carafa, il permesso di officiare nella zona della crociera tamponando gli archi con muratura e aprendo la porta a mezzogiorno. La chiese è intitolata alla Immacolata Concezione. Nel 1849 il Re Ferdinando II, in visita a Maddaloni, elargisce una grossa somma ai religiosi. I lavori che proseguono a rilento, si fermano con la morte di Re Ferdinando II. Nel 1865 la chiesa subisce una nuova stuccatura dopo quella del 1859 grazie ad altri fondi stanziati dal Municipio e dalla gente che permettono di dare lo stucco alla navata principale, livellare il pavimento, porre i vetri alle finestre e collocare la porta maggiore. I lavori ebbero termine nel 1866 con la soppressione del Convento grazie anche alla somma di duecento ducati lasciati da P. Celestino alla sua morte. In tempi più recenti la chiesa è stata sottoposta a diversi interventi tra cui quello del 1991 effettuato sul presbiterio. |