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LA STORIA La nuova cattedrale di Caserta, intitolata a San Michele Arcangelo, sorse per volere del re Ferdinando I e dell'amministrazione civile della città al fine di soddisfare le richieste di una popolazione in continua crescita. Progetto che sia i rappresentanti del potere civile, sia quelli del potere religioso, andavano auspicando da tempo. Il pretesto fu dato nel 1783 dalla distruzione, per un incendio, della parrocchia dì San Sebastiano. La parrocchia fu trasferita nella antica chiesa dell'Annunziata, le cui dimensioni però poco si confacevano alle nuove esigenze di culto cittadino. Il primo disegno presentato dal Patturelli non piacque ad alcuni membri del decurionato, che pertanto si rivolsero al re il quale stabilì che la nuova chiesa doveva servire da cattedrale e formò una commissione al fine di valutare le proposte e scegliere il sito migliore. Nel frattempo l'architetto Patturelli preparava un nuovo disegno. I moti del 1820-1821 provocarono l'interruzione dei lavori ed in seguito il re decise di far costruire la nuova cattedrale sull'area della vecchia chiesa dell'Annunziata, secondo un progetto del Patturelli riveduto con le modifiche del Bianchi, primo architetto di casa reale. Il 30 maggio 1822 fu posta la prima pietra. Le spese per la nuova costruzione ammontarono a ducati 130000. I lavori furono ultimati nel marzo del 1832 e nell'aprile successivo la chiesa fu aperta al culto. La costruzione, che durante la lunga esecuzione era stata sottoposta ad una serie di modifiche, alla fine non piacque né al re, né al Comune, né ai cittadini, tanto che il Patturelli dovette dichiarare pubblicamente che i disegni erano stati alterati dal Bianchi.Il 5 dicembre 1832 la direzione dei lavori passerà all'architetto Carlo Diversi e nel 1837 a Pietro Valente, direttore del Real Istituto di Belle Arti di Napoli, che stravolgerà definitivamente il progetto originario del Patturelli. |